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Coronavirus, come vengono ripartiti I 400 milioni ai comuni

Il governo, attraverso l’ordinanza n. 658 del 29 marzo 2020 della Protezione Civile
Il governo, attraverso l’ordinanza n. 658 del 29 marzo 2020 della Protezione Civile, ha messo a disposizione 400 milioni di euro da distribuire ai Comuni, per permettere loro di donare aiuti alimentari a persone e famiglie in difficoltà.
I Comuni potranno elargire i 400 milioni per l’acquisto di buoni spesa utilizzabili per comprare generi alimentari o per distribuire direttamente generi alimentari e prodotti di prima necessità.
Sulla base di quanto assegnato, nonché delle donazioni di cui all’articolo 66 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, ciascun comune è autorizzato all’acquisizione, in deroga al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, di buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicato da ciascun comune nel proprio sito istituzionale e di generi alimentari o prodotti di prima necessità. Secondo quanto è stabilito nell’ordinanza, sarà l’ufficio dei servizi sociali di ogni Comune a individuare la platea dei beneficiari, in ogni caso, priorità verrà assegnata a chi non è già destinatario di un altro sostegno pubblico, come il reddito di cittadinanza.
Nello schema dell’ordinanza di Protezione civile per l’operazione solidarietà alimentare si stabilisce che i 400 milioni verranno ripartiti per «una quota dell’80%, complessivi euro 320 milioni, in proporzione alla popolazione residente di ciascun Comune», mentre «il restante 20 per cento, ossia 80 milioni, in base alla distanza tra il valore del reddito pro capite di ciascun comune e il valore medio nazionale, ponderata per la rispettiva popolazione», sulla scorta dei dati riferiti all’anno di imposta 2017. In ogni caso il «contributo minimo spettante a ciascun Comune non può essere inferiore a 600 euro», caso che in Umbria si verifica soltanto nel comune più piccolo della regione, ossia Poggiodomo, che ha un centinaio di residenti.
Dal capo opposto c’è Perugia con 876 mila euro, Terni per 653 mila, Foligno 350 mila, Città di Castello 235 mila e Spoleto 244 mila, tutti naturalmente vincolati alla solidarietà alimentare.
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